Le Anime Salve dei Bambini della Aung Myae Oo School
Mostra fotografica – Gennaio 2017
A passare attraverso i cortili e gli schiamazzi della Aung Myae Oo School, situata in un piccolo villaggio birmano, non si può restare indifferenti, si viene investiti da un’esplosione di Vita e l’onda d’urto sgretola anche i cuori più granitici.
Occhi e bocche sono fessure più o meno arcuate, spiragli attraverso cui si scrutano Universi, dentro cui pulsano brevi vissuti, intense emozioni, devastanti esperienze non ancora ben catalogati o inquadrati nella coscienza dei bambini ma fluidamente fusi in un amalgama magmatico che si tinge di tutti i colori dell’arcobaleno.
Drammi, leggerezze, assuefazioni e rassegnazioni, piccoli brandelli di felicità il cui unico denominatore è la fluida volatilità infantile perché in questi bambini, stati d’animo così intensi si avvicendano, susseguono, rincorrono senza fiato sull’onda di un passaggio col pallone, di un viso immortalato su un misero preziosissimo ciondolo, del volteggiare di un’elica o del consolatorio refrigerio di un ghiacciolo all’arancio.
Gioie e dolori non s’incrostano all’anima in quanto non ancora fossilizzati dalla consapevolezza dell’ineluttabile…. è la chiave della speranza.
Questo e tanto altro si respira scorrendo gli scatti di Federica Vairani o passando attraverso i cortili della Aung Myae Oo School la cui dichiarata missione è di educare alla Cultura e alla Morale, al senso di responsabilità verso la Nazione, la Religione, la Cultura stessa per salvare le Anime dei suoi Bambini.
(Testo di presentazione scritto da Maria Vittoria Congiu)
La scuola Aung Myae Oo si trova a Sagaing, antica capitale reale poco distante da Mandalay, in Myanmar. La scuola è stata fondata nel 2003 da Venerabile Vilasa, un monaco Buddista. Il fondatore Vilasa decise di avviare questa scuola quando si rese conto della necessità di educazione per i bambini che arrivavano da famiglie povere.
Gli insegnanti sono giovani persone che hanno appena terminato gli studi e che desiderano dare ad altri bambini la stessa loro occasione. Alcuni, invece, sono professori statali che, come volontari, insegnano in classi serali. Nell’anno della fondazione c’erano 6 insegnanti e 31 studenti. Adesso, ci sono 50 insegnanti e circa 3000 bambini, di cui più di 1700 sono femmine. Ogni sera, i ragazzi tornano dalle loro famiglie, al monastero o al convento, mentre gli studenti orfani restano nella scuola e dormono nelle classi.
“Casualmente, un giorno di febbraio, arrivo alla scuola Aung Myae Oo. E’ l’ora della ricreazione e una miriade di bambini stanno giocando in un polveroso e ampio cortile. Ci sono dei gruppi che saltano la corda. Tre o quattro partite di calcio si stanno svolgendo contemporaneamente. C’è chi si limita a chiacchierare, guardare e, magari, mangiare un ghiacciolo arancione che sembra abbinarsi perfettamente con i colori intorno. Alcuni si divertono a giocare in coppia con una piccola elica di plastica che si deve far volare da una persona all’altra. Uno di loro mi coinvolge in questo gioco e allora, con la macchina fotografica che mi sbatte su un fianco, torno a essere una persona con 30 anni di meno sulle spalle e, ridendo e sudando, mi perdo a giocare con loro.” (Federica Vairani)